domenica 20 maggio 2012

Riflessione

Cari amici,
Oggi abbiamo iniziato a scendere e siamo arrivati a Periche ( 4200 mt circa ).
Noi stiamo benissimo e adesso finalmente si inizia a "respirare" normalmente ed a dormire in un "comodo" letto.
Domani arriveremo a casa del Pema dove la moglie ci attende per fare una piccola festa.

Purtroppo non sarà cosi per molte persone sull'Everest....
Fino a ieri siamo sempre stati in contatto con alcuni sherpa del nostro gruppo e le notizie peggioravano di ora in ora.
C'è sembrato di vivere un libro in prima persona, tutto quello che esso racconta si è avverato e noi ne facevamo parte. Il libro in questione è "Aria sottile" di John Krakauer con l'unica differenza il numero dei morti. ( per il momento )
Noi abbiamo visto e filmato le centinaia di persone che salivano verso il colle sud, come formiche uno dietro l'altro con neanche un metro di distanza tra loro, tutti ovviamente con l'ossigeno.
Il nostro sherpa Nuru era andato fino al campo 4 ( poco sopra a dove ci trovavamo noi ) per recuperare le tende ed è rimasto bloccato per più di 3 ore sopra la fascia rocciosa chiamata "yellow band" a quasi 7900 mt perché tutte quelle persone non lo lasciavano scendere.
Poi il giorno seguente tutte sono ripartite verso la cima e 150 di loro hanno raggiunto la vetta. Il problema è che sulla cima ci stanno al massimo una ventina di persone e pochi metri sotto c'è un passaggio un po' complicato, chiamato "Hillary step" dove passa al massimo una persona alla volta. Quindi provate ad immaginare cosa è potuto succedere quando le prime persone hanno iniziato a scendere ed hanno incontrato un muro di gente che non volevano assolutamente cedere il passo per farle passare.
Sta di fatto che, come accennavo ieri, un numero indefinito di persone alle 22:00 di sera erano ancora in attesa per poter scendere da quel punto.
In più nel pomeriggio il tempo era cambiato, era scesa la nebbia e molte persone, circa 80, si sono tolte gli occhiali perché non riuscivano a vedere bene. Il problema è che a quelle quote il sole filtra lo stesso e dopo un po' queste persone non riuscivano più a vedere.
Poi ha iniziato a nevicare e 6 persone, 3 clienti e 3 sherpa, sono morte durante la notte.
Dal racconto di alcuni sherpa c'erano persone che vagavano a caso verso il colle sud e cercavano di raggrupparle e portarle alle loro tende.
Hanno cercato di chiedere aiuto ma visto le pessime condizioni meteo gli elicotteri non potevano volare per raggiungere almeno il campo 2, quindi partire dal campo base voleva dire 2 giorni di cammino intenso e arrivare lassù senza più le energie per poter aiutare.
Quindi i valorosi sherpa, che ogni cliente aveva, hanno iniziato a far scendere le persone che, finito tutto l'ossigeno e la maggior parte cieche, sembravano come zombi appena usciti dalle tombe.
Però di molti, anche un iraniano del nostro gruppo con il suo sherpa, non si hanno ancora notizie e si teme il peggio.
Noi periodicamente chiamiamo il campo base ma ad ora non si hanno ancora notizie.
L'ostinazione a voler salire a tutti i costi e con qualsiasi mezzo, senza guardare in faccia a nessuno e magari con nessuna preparazione può portare a questi disastri, ancor più mettendo in grave pericolo la vita degli sherpa. Un popolo straordinario disposto a sacrificarsi per la realizzazione dei sogni anche più impossibili di clienti spesso irresponsabili.
Spero nelle prossime ore di riuscire a darvi notizie non peggiori di queste, anche se quanto accaduto conferma pienamente la bontà della nostra decisione a "pochi" metri dal nostro sogno.
Buona notte a tutti
Andrea, Fiorenzo, Carlo

3 commenti:

  1. Siete fortunatamente riusciti ad evitare di trovarvi in una situazione dalla quale difficilmente si torna indietro.
    Ringraziamo il cielo per il vostro buon senso e la vostra forza dinanzi ad una scelta comunque sofferta.
    Immagino che l'aver vissuto, seppur a distanza, questa triste circostanza, abbia comunque lasciato un segno nei vostri cuori; segno che vi porterete appresso tutta la vita.

    E' davvero triste pensare a queste povere persone che sono partite con tanta gioia e non faranno ritorno a casa.

    Un abbraccio forte a Fiorenzo:-)
    Un caro saluto a tutti:-)

    Carmela

    RispondiElimina
  2. ............no words.

    Stefano Vr

    RispondiElimina
  3. Pechè avevate ancora qualche dubbio? L'ho già detto appena saputa la notizia da Ileana e ve l'ho anche scritto. La saggezza e la maturità sono le caratteristiche che vi hanno reso più grandi che se foste arrivati a 10.000 metri. Chissene, l'importante potervi avere a casa. Un grosso abbraccio! Adriana

    RispondiElimina